Negli anni Novanta fu realizzata sopra la fiumara Catona, lungo l’abitato di San Roberto, piccolo paesino pre-aspomontano, un’intubata in cemento armato ed asfalto, che coprì un tratto della fiumara.
L’opera, di “grande impatto ambientale”, fu in realtà la scoperta e la conquista naturale dello spazio pubblico per la città. La struttura urbana del centro, schiacciata tra la valle e la fiumara e le nuove esigenze della comunità, trovarono sintesi in quest’opera idraulica. La novità stravolse le abitudini della cittadina che in maniera empatica trovò in quella lingua di asfalto-parcheggio uno spazio pubblico di grande valore.
La riqualificazione dell’area parte dunque da un grande affetto e partecipazione verso questa porzione di asfalto sospesa e tenta con un budget minimo e un forte senso di comunità, di forgiare un carattere per l’area.
L’intervento ridisegna e ricompone la topografia del suolo, tentando una ricucitura tra le due sponde e ridefinendo una nuova superfice vegetale e minerale che elimina 3000 m2 di bitume. L’intubata diviene così l’occasione per un parco lineare partecipato, dove una famiglia di oggetti (mirador, campetto, labirinto, piazza e parcheggio-ludico) scandisce e ricompone l’alveo sospeso.
Un disegno di siepi, collezioni di arbusti, ricuce e ridefinisce gli ambiti e la spazialità. Una collezione di graminacee racconta la vallata attraverso un labirinto, mentre il carattere bicromo, cangiante e mai statico della piazza, reinterpreta la tensione ed il flusso della fiumara sottostante. Un parcheggio decorato infine, diviene luogo astratto e ludico.
San Roberto (RC)
2015
Michelangelo Pugliese (capogruppo) con Antonella Benigni, Fortunato Barreca, Giuseppe Spadaro
Giada Porretti (vegetazione), Maria Rita Paletta (programma educativo)
Comune di San Roberto (RC)