Un grande spazio aperto e organizzato, definito da una sequenza articolata di parterre vegetali (orizzontali) e di masse arboree (verticali). L’idea progettuale di fondo è incentrata sui concetti di margine e di vuoto, scaturiti dalla natura stessa dell’area, che ha un limite spaziale e visuale ben definito nella cintura viaria perimetrale e nei corsi d’acqua a sud.
Il progetto ridisegna gli spazi d’acqua attraverso un disegno naturale che accoglie le piene e definisce una zona umida con un forte carattere naturalistico. Preserva e restituisce con maggiore chiarezza i caratteri del sito attraverso una sintassi precisa degli elementi primari tipici del paesaggio locale. Realizza una sinergia tra i vari elementi del parco attraverso una disegno dello spazio libero che trasforma l’attuale disaggregazione delle aree in un comparto unico e riconoscibile come il “Parco di Pistoia”.
Il parco è una collezione di micro-paesaggi tipici dell’area nella forma di un museo naturale e didattico della ricca complessità botanica, con una ampia collezioni di essenze endemiche e ornamentali.
Pistoia
2010
Michelangelo Pugliese con Enrica Campus e Alessandro Villari
Rossella Scalia, Serena Francini, Gianna Masetti, Antonio Bastianacci (iIDeA)