Un giardino effimero colorato e vivace, realizzato attraverso un labirinto di 300 pali di castagno verniciati di bianco con l’estremità colorata e la piantumazione di 210 ortensie. È questo lo spazio pubblico che la comunità di Dràpia in provincia di Vibo Valentia si è voluto regalare e auto costruire come segno della riappropriazione fisica della dimora del filosofo Pasquale Galluppi, a lungo tempo tenuta in stato di abbandono.
Attraverso il lavoro di quasi cinquanta persone – tra studenti della Facoltà di Architettura della Mediterranea e cittadini della comunità – sono stati svegliati gli spettri, i racconti, le tracce di questo luogo. Il giardino è divenuto la scena, il teatro e la dimensione entro la quale sperimentare, attraverso piccoli ma significativi gesti e interventi puntuali, una nuova qualità della vita quotidiana dove ritrovare un nuovo interesse verso gli spazi pubblici. L’operazione collettiva, quasi come un breve ma intenso elettro-shock ha individuato e ripreso la flebile linea di vita che ancora segnava il giardino.
Dràpia (VV)
2010
Michelangelo Pugliese con Maria Rita Paletta e Annalisa Savino (educatrici professionali)
Comune di Dràpia (VV)