Un’esperienza partecipata nell’applicazione dell’art. 6 della Convenzione Europea del Paesaggio. Un giardino effimero, colorato e vivace, realizzato attraverso un labirinto di 300 pali di castagno verniciati di bianco, con l’estremità colorata e la piantumazione di 210 ortensie. È stato questo lo spazio pubblico che la comunità di Dràpia (VV) e la sua Amministrazione si sono voluti regalare e auto-costruire come segno della riappropriazione fisica della dimora estiva del filosofo Pasquale Galluppi, per troppo tempo lasciata in abbandono.
Il libro racconta questa straordinaria avventura, realizzata con pochissimi mezzi ma, con la volontà e la generosità dell’intera cittadinanza, partecipe, responsabile e consapevole del proprio paesaggio, protagonista di una piccola rivoluzione nel riaffermare la propria identità.
Con un’introduzione di Franco Zagari e postfazione di Fabio di Carlo.
2011
Librìa
978-88-96067-57-4